Enrico Alleva: “Una barbarie tenere un’orca in un acquario”

Non si tratta di un animale “cattivo”, ma semplicemente di un animale selvatico di ben sei tonnellate sottratto all’oceano, e “stressato” perchè costretto in cattività. All’indomani della morte di Dawn Brancheau, gli animalisti sono unanimi nell’assolvere Tilikum, l’esemplare maschio d’orca che ha trascinato in acqua la veterana addestratrice del Sea World di Orlando affongandola. E avvertono: Tilikum non è la prima orca a ferire o uccidere un essere umano e, sfortunatamente, è probabile che non sarà l’ultima.

Per loro, la morte della Brancheau non è che un tragico promemoria del perchè animali selvatici come “Tilly” o grandi predatori come tigri e leoni non dovrebbero stare in cattività.

Enrico Alleva, accademico dei Lincei ed etologo dell’Istituto Superiore di Sanità, non usa mezzi termini:
“Mantenere in un acquario un’orca è una vera barbarie: un cetaceo ristretto in spazi così ridotti probabilmente andrà incontro ad una sorta di pazzia dovuta all’assenza di altre orche con le quali condividere la quotidianità”.

Dr.Alleva, cosa può avere aizzato Tilikum?
“Come nel caso di cani che attaccano bambini, cioè esseri delle dimensioni di un capriolo (il cane deriva dal lupo) si può essere scatenato un comportamento predatorio innato. O l’addestratrice può avere involontariamente indispettito l’orca”.

E cosa induce altri mammiferi  – elelfanti, felini – ad attaccare l’uomo? C’è chi parla di “animali che si rivoltano”….
“Quando l’uomo colonizza ambienti prima integri, gli animali subiscono una sorte di sindrome d’accerchiamento che può portare a comportamenti pericolosi. La soluzione non è uccidere gli animali pericolosi, ma lasciare integri gli ambienti”.

di Rosalba Castelletti (La Repubblica)

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