ANDREA MALAGUTI | |
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Sembrava la storia triste di un gatto nero, è diventata un miracolo che sta facendo il giro del mondo. Surrey, Inghilterra del Sud, un grande campo da coltivare dove Oscar, due anni, pelo nero, si addormenta sotto le nuvole. La mototrebbiatrice passa, non lo vede e gli maciulla le zampe. Kate e Mike Nolan, i suoi proprietari, lo raccolgono e capiscono che Oscar sta morendo e che loro sono a un bivio: sopprimerlo o cercare l’impossibile. Cercano l’impossibile. Salgono in macchina e arrivano a Eashing, dove c’è la clinica veterinaria del dottor Noel Fitzpatrick, una specie di genio degli animali che nel 1972 ha costruito questo ospedale in mezzo al verde che sembra un centro benessere svizzero per miliardari. Però più bello. Fitzpatrick guarda il gatto e dice: lo salvo. Fa di più. Gli amputa le zampe e le sostituisce con due piccoli sostegni di acciaio che sono un salto del futuro. Oscar diventa ufficialmente un gatto bionico. «Dobbiamo aspettare qualche mese prima di cantare vittoria». I mesi sono passati, Oscar corre, si arrampica sui muri e le foto riempiono le pagine dei giornali. Un confine è stato varcato. Bene, ma che cosa ha fatto il neurochirurgo degli animali domestici? Fuori dal suo studio c’è la fila. Le persone si accomodano sui divanetti di pelle e aspettano in silenzio tenendo in braccia i loro animali. Lo sanno che non esiste un altro posto così. La Fitzpatrickreferrals, il più sofisticato centro privato europeo del settore, con 5 chirurghi, 5 veterinari generici e 30 infermieri, serve l’Inghilterra del Sud. Il vanto dell’ospedale sono le radiografie digitali e uno scanner d’avannguardia che lavora sette giorni su sette. L’intervento su Oscar, durato tre ore, è costato 4 mila sterline, duemila per zampa, e a pagare è stata l’assicurazione. Noel Fitzpatrick, un signore magro, con pochi capelli e una faccia da cinema, si toglie il camicie e lo getta nel cestino della biancheria sporca. «Voglio che queste persone tornino a casa serene». Gli hanno chiesto se il suo metodo un giorno si potrà applicare anche agli uomini. Non ha detto di no. Ha risposto solo: «Io prima mi devo occupare degli animali». |